martedì 10 novembre 2009

La saggezza del Tao

Senza uscire di casa,
conoscete il mondo.
Senza guardare fuori della finestra,
potete vedere le vie del cielo.
Più andate lontano
meno conoscete.
Perciò, il saggio non va altrove,
eppure conosce,
non vede,
eppure sa definire,
non si affanna,
e tuttavia porta a termine il suo compito.

domenica 8 novembre 2009

Presente!

E' bello sapere che i valori che ci hai trasmesso sono quanto mai vivi e vitali anche a distanza di tanti anni e dopo che tu ci hai lasciati.
Vedi, carissimo Don Paki, ieri ci siamo ritrovati tutti in nome tuo per far festa insieme a te. E' stata una giornata bellissima nella quale la gioia di essere nuovamente insieme si è fusa con la commozione per il ricordo ti te, grande guida per tutti noi. E nessuno ha occupato il tuo posto! Sì, tu eri lì, presente con la tua grande forza e serenità a pranzare in mezzo a noi. La tua grande serenità ci ha accompagnati in questi anni che ciascuno ha percorso spesso con fatica, ma con la certezza della fede che tu ci hai trasmesso. Grazie Don, grazie per averci fatto riincontrare; questo è il tuo miracolo! Ti porteremo sempre con noi!

martedì 16 giugno 2009

Ciao, carissimo ed amatissimo don Pasquale. Te ne sei andato in punta di piedi lasciandoci qui, da soli, a ricordare i bei momenti trascorsi insieme ed a ripensare agli insegnamenti che ci hai donato con la naturalezza di chi era convinto di essere nel giusto. Grazie per essere passato nelle nostre vite trasmettendoci il tuo entusiasmo e la tua voglia di vivere con Gesù sempre in un angolino del cuore. Anche se non sempre siamo riusciti nei comportamenti ad essere buoni Cristiani, certamente tu hai saputo imprimere nei nostri cuori il Marchio indelebile dell'amore e del rispetto per gli altri. Grazie, Don, grazie dal più profondo del cuore. Siamo sicuri che, anche ora che ci guardi da lassù, saprai esserci vicino con la tua presenza vigile ed affettuosa come sempre. Con un fortissimo abbraccio. Arrivederci.

venerdì 11 gennaio 2008

Come eravamo


Ecco lo Stato Maggiore dell'Azione Cattolica di un lontanissimo 196?????
Tito, Elvio, Enrico, il Don, Mario, Ferruccio e Mario!
Come eravamo belli!
Lui, Tito, l' imbattibile. Qualunque fosse il gioco: ping-pong, calciobalilla o boccette con lui era impossibile spuntarla. Si vinceva solo per cu....
E poi Elvio. Esplosivo, iperattivo, sempre in movimento. Il pacato Enrico, presidente.
Il Don, vulcanico, trascinatore, grande comunicatore. Aveva la capacità di farti fare ciò che voleva, con la forza di chi ha la ragione dalla sua. Il voluminoso Mario, delegato seniores. Un grande per temperamento e capacità realizzativa. Ferruccio che, se la memoria non mi tradisce, era delegato Aspiranti. La foto non rende merito ai suoi occhiali, senza i quali non sarebbe stato in grado di riconoscerti.
Ed infine io. Presunto delegato juniores. In realtà factotum e addetto alla riparazione di calciobalilla, ping-pong, racchette varie ed altro ancora. Mister cacciavite.
Eravamo un bel gruppo. Si giocava, tanto, si studiava, un po' meno, si pregava.
Si respiravano i valori che avrebbero, in seguito, orientato le nostre vite. Quei valori che sempre meno facciamo respirare ai nostri figli, quasi ce ne vergognassimo!
Eppure se siamo diventati quelli che siamo è proprio perchè abbiamo vissuto in quel modo.
Ci legava un sincero sentimento di amicizia che ora, dopo oltre quarant'anni, ci permette di ritrovarci a cercar di raccontare spazi di vita vissuta sulle pagine di un blog in comune.
Cari vecchi amici!
Grande è il desiderio di fare un doppio a calciobalilla od a ping-pong. Magari con il fiatone.....
Chissà, presto, potrebbe capitare l'occasione.

domenica 2 dicembre 2007

E' Natale

Tra le tante attività che impegnano le nostre giornate (Non fare nulla, giocare a ping pong, giocare a calcio balilla, bigliardo, suonare vari strumenti, ....), una in particolare capita giusto in questo periodo.
In chiesa è necessario allestire il Presepe!
E', la chiesa di San Martino d' Albaro, una costruzione relativamente piccola, con una storia ormai millenaria, con due tempietti ai lati del presbiterio che sembrano ideati appositamente per contenere il Presepe. Solitamente la scelta cade su quello di sinistra perché più lontano dall'ingresso alla Sacrestia e, quindi, collocato in posizione più tranquilla.......
Naturalmente occorre che qualcuno il Presepe lo faccia...
Gli addetti al Presepe sono solitamente due: Mario D. e Mario B..
La dotazione di statue ed accessori vari è assai ricca. Statue d'epoca molto belle, capanne ed altri accessori altrettanto belli e numerosi.
L'attività inizia con la preparazione della base sulla quale, poi, disporre statue ed accessori del paesaggio.
Ma fare il Presepe comporta una lunga permanenza in chiesa........
E per un fumatore, anche se non particolarmente accanito, il sacrificio di restare per ore senza gustarsi una bionda "non è cosa"!
E scatta l'accendino!
L'odore del fumo, malgrado la lontananza, non tarda a farsi sentire fino in Sacrestia, dove don Pasquale svolge la sua attività di Curato.
Ed anche questa volta non sono riuscito a terminare la mia sigaretta!

giovedì 22 novembre 2007

Mario e Gabriele

Mario B( il rosso) e Gabriele B( nero..ma con la barba rossa), arrivati dopo di noi in "sede".
Due fratelli (Gabriele il maggiore) anche loro appassionati di musica, immediato grande aggancio con Mario (DF) e con me.
Gabriele suonava la fisarmonica Mario stava imparando la chitarra, ma di ciò che è stata la mia vita musicale con loro negli anni successivi parlerò altrove...
qui mi piace ricordare una cosa, che mi è rimasta stampata in mente, che riguarda loro padre e che da la dimensione di quello che era un tempo il rapporto affettuoso ma con ruoli ben definiti tra genitori e figli.
Certo, nessuno dei nostri genitori si sarebbe mai sognato di andare dal preside impugnando una nostra insufficienza incolpando l'insegnante di aver turbato il nostro delicato profilo psicologico...
e, anche le rare volte in cui magari avevamo ragione, eravamo sempre e perennemente dalla parte del torto.
Bene.. torniamo a Mario e Gabriele: le case in cui vivevamo in famiglia, erano sempre aperte agli amici e così conobbi papà e mamma B: la mamma donna semplice e di grande buon senso ( esattamente come la mia) il papà, maresciallo dei Vigili del Fuoco, uomo allegro ed ospitale, che mi ha accolto sempre con il sorriso sulle labbra con affetto vero e tangibile.
Capitavano anche allora le discussioni tra genitori e figli..eccome se capitavano !!
Era il periodo dei primi capelli lunghi... e i Beatles con la zazzera, venivano guardati con orrore dai nostri genitori...
I capelli venivano tagliati con la macchinetta.. all'Umberta, o al massimo .. la Mascagna
quante discussioni con mio padre per i capelli...
Smetto di divagare e torno a Mario e Gabriele.. andando spesso in casa loro ( da cui si godeva un panorama bellissimo della città e da cui a volte , nelle giornate limpide, abbiamo visto la Corsica) mi è capitato di essere presente ad alcune discussioni tra loro e il padre.
Nulla di grave le solite discussioni di tutte le famiglie, e poi ormai ero di casa, per cui che io ci fossi o no era ininfluente.
La cosa che non dimenticherò mai è il modo che loro padre usava per iniziare una discussione, una frase.. lapidaria.. sempre uguale.. che sanciva l'inizio di una schermaglia verbale.
Eccola nella sua scarna ma significativa profondità.
Papà B esordiva , rivolto al figlio con cui iniziava a discutere, dicendo:
" TU SE' IGNORANTE... E VA BENE..."
e con questa frase, tagliava le gambe a chiunque... sancendo lo stato di inferiorità di chi non ha esperienza, di chi della vita non conosce ancora nulla di chi, può dire ciò che vuole..ma che alla fine, accetterà le conclusioni di papà.
TU SE' IGNORANTE E VA BENE... ed è come se la frase continuasse dicendo.. " ma io che nonostante sia nel giusto, nonostante possa importi il mio giudizio, nonostante tutto, ti voglio tutto il bene del mondo e cerco di comnvincerti che ho ragione!"
E' un ricordo dolcissimo, di una persona a cui ho voluto bene, che ho raccontato decine di volte nella mia vita e che scalda il cuore, nel pensare a come i nostri genitori, pur a volte in modo burbero.. ci seguissero e amassero profondamente in ogni cosa facessimo.

giovedì 8 novembre 2007

Pian di Remo

credo fosse il 1965 o giù di lì...(anno + anno meno)...
I Campi estivi erano, fino a quegli anni, appannaggio quasi esclusivo delli Scouts, noi come GIAC eravamo meno propensi a "uscire" dalle mura della sede, ma il vulcanico Don Paky ,nonostante lo sguardo accigliato del veccio Abate quando arrivavano nuove idee, per il secondo anno stava organizzando un campo estivo con tende cucina da campo ecc..ecc..
Io in quegli anni ero tra gli Yu (grande sì..ma non troppo) 17 - 18 anni e con un gruppetto sparuto di altri volontari avevamo il compito, partendo un paio di giorni prima degli altri, di attrezzare il campo montando tutte le tende Moretti da 6 o 8 posti, cucina , letti a castello... .e tutto ciò che sarebbe servito ad accogliere i "piccoli" quando fossero arrivati.
Arrivammo di mattina presto con il camion che portava tutto il materiale, mentre il camioncino con i viveri ci avrebbe raggiunto in mattinata.
Lavorammo di buona lena e piano piano, il prato che ci era stato assegnato prese la forma di un vero campo con tende montate, pennone con la bandiera e tutto il resto..ma.. del camion dei viveri nessuna traccia.
A 18 anni , partendo presto, lavorando sodo.. ti esplode una fame che rosiccheresti i sassi, ma, unica cosa commestibile un sacco di patate, ma ne pentole ne piatti ne cucina nulla di tutto il resto.
Non ci perdemo d'animo..ma.. immaginate (eravamo 7 o 8) cuocere patate per tutti in una conca di ferro.. si si.. di quelle che si usano per i panni con un filo d'olio recuperato da una cascina vicina...
Risultato..
Le conche non sono famose per il fondo antiaderente per cui uno strato di patate credo che ancora adesso (40 anni dopo) sia ancora incrostato sul fondo di quella conca (carbonizzato e forse nemmeno più biodegradabile) ma.. che buone quelle patate fatte così.
Il camion con i viveri arrivo verso sera e finalmente si riempi a dovere anche la pancia vuota..ma... che buone quelle patate... :-)
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Una delle sere successive, i "reggenti" del campo, una volta messi a nanna i piccoli, decisero di andare fuori, nel paese vicino.. lasciando noi ( grandi ma non troppo) a guardia del campo (arrabbiati di essere stati esclusi da quella uscita notturna)
Vendetta.. tremenda vendetta!!!
Passammo la sera a studiare quale scherzo potessimo fare per "punire" chi ci aveva così lasciato in disparte...finchè baleno l'idea malsana! Sì.. la punizione sarebbe stata perfetta!
Usare la "loro" tenda....come WC......
detto fatto...
Una cacca da oscar, dopo pochi minuti troneggiava nel centro della loro tenda. ma non contenti (nessuno di noi ha mai amato le cose anonime) preparammo un biglietto che fissato su un bastoncino e piantato sulla cacca , a mo di bandiera di Okinawa, diceva:
CHI LA FA LA SPOSTI
sigillare la tenda...(in modo che diventasse un vero esempio di guerra chimica), correre nella nostra aspettando il ritorno degli altri ridendo come matti..ma.. in silenzioooo per non svegliare i piccoli delle tende vicino, fu la parte più bella di tutta la notte!
Finalmante un paio d'ore dopo arrivarono Mario F, Pasquale Leo.. camminando piano per non svegliare nessuno... aprirono la tenda..e.. fu Pasquale a rompere i silenzio ...( rotto solo dalle nostre risa soffocate nei cuscini):
Marioooo GH'è NA MERDA CU U CARTELLIN!!!!
....
CHE MERAVIGLIA!!! giustizia era fatta ...!