Mario B( il rosso) e Gabriele B( nero..ma con la barba rossa), arrivati dopo di noi in "sede".
Due fratelli (Gabriele il maggiore) anche loro appassionati di musica, immediato grande aggancio con Mario (DF) e con me.
Gabriele suonava la fisarmonica Mario stava imparando la chitarra, ma di ciò che è stata la mia vita musicale con loro negli anni successivi parlerò altrove...
qui mi piace ricordare una cosa, che mi è rimasta stampata in mente, che riguarda loro padre e che da la dimensione di quello che era un tempo il rapporto affettuoso ma con ruoli ben definiti tra genitori e figli.
Certo, nessuno dei nostri genitori si sarebbe mai sognato di andare dal preside impugnando una nostra insufficienza incolpando l'insegnante di aver turbato il nostro delicato profilo psicologico...
e, anche le rare volte in cui magari avevamo ragione, eravamo sempre e perennemente dalla parte del torto.
Bene.. torniamo a Mario e Gabriele: le case in cui vivevamo in famiglia, erano sempre aperte agli amici e così conobbi papà e mamma B: la mamma donna semplice e di grande buon senso ( esattamente come la mia) il papà, maresciallo dei Vigili del Fuoco, uomo allegro ed ospitale, che mi ha accolto sempre con il sorriso sulle labbra con affetto vero e tangibile.
Capitavano anche allora le discussioni tra genitori e figli..eccome se capitavano !!
Era il periodo dei primi capelli lunghi... e i Beatles con la zazzera, venivano guardati con orrore dai nostri genitori...
I capelli venivano tagliati con la macchinetta.. all'Umberta, o al massimo .. la Mascagna
quante discussioni con mio padre per i capelli...
Smetto di divagare e torno a Mario e Gabriele.. andando spesso in casa loro ( da cui si godeva un panorama bellissimo della città e da cui a volte , nelle giornate limpide, abbiamo visto la Corsica) mi è capitato di essere presente ad alcune discussioni tra loro e il padre.
Nulla di grave le solite discussioni di tutte le famiglie, e poi ormai ero di casa, per cui che io ci fossi o no era ininfluente.
La cosa che non dimenticherò mai è il modo che loro padre usava per iniziare una discussione, una frase.. lapidaria.. sempre uguale.. che sanciva l'inizio di una schermaglia verbale.
Eccola nella sua scarna ma significativa profondità.
Papà B esordiva , rivolto al figlio con cui iniziava a discutere, dicendo:
" TU SE' IGNORANTE... E VA BENE..."
e con questa frase, tagliava le gambe a chiunque... sancendo lo stato di inferiorità di chi non ha esperienza, di chi della vita non conosce ancora nulla di chi, può dire ciò che vuole..ma che alla fine, accetterà le conclusioni di papà.
TU SE' IGNORANTE E VA BENE... ed è come se la frase continuasse dicendo.. "
ma io che nonostante sia nel giusto, nonostante possa importi il mio giudizio, nonostante tutto, ti voglio tutto il bene del mondo e cerco di comnvincerti che ho ragione!"E' un ricordo dolcissimo, di una persona a cui ho voluto bene, che ho raccontato decine di volte nella mia vita e che scalda il cuore, nel pensare a come i nostri genitori, pur a volte in modo burbero.. ci seguissero e amassero profondamente in ogni cosa facessimo.